17 lug 2005

Lagonegro, Forza Italia in ginocchio -- di G. Cervino

Dopo le presunte crisi all'interno il partito dei Democratici di Sinistra di Lagonegro e dopo l'oggettiva frammentazione della Margherita (sono, infatti, ben sei i circoli che fanno capo a diverse fazioni), questa volta a destare scalpore è la fase di incertezza che regna nel centro-destra. Si parla dell'atto di dimissioni di Domenico Camardo da Coordinatore cittadino e da componente della Direzione Provinciale di Forza Italia. Un azione che, all'improvviso, ha gettato ombre su quelli che saranno i destini, già peraltro incerti, di Forza Italia e dell'intera coalizione nel lagonegrese.

"E' sempre stato difficile prendere delle decisioni - afferma Camardo in un comunicato ufficiale - soprattutto se queste decisioni riguardano la propria persona o comunque qualcosa per cui hai creduto, sostenuto e combattuto. Mi riferisco alla decisione di rassegnare le mie dimissioni da coordinatore cittadino e da componente della Direzione Provinciale di Forza Italia. Dopo anni di impegno costante e spassionato sono arrivato a questa decisione, perché deluso e amareggiato dal modo di fare politica nella nostra regione. Non si può continuare a fare politica perdente per appoggiare dirigenti politici poco attenti ai suoi elettori e al nostro territorio". In effetti, lo stesso Camardo è tra i fondatori a Lagonegro del movimento di Berlusconi e le sue dimissioni sconcertano anche perché, a distanza di pochi mesi dal rinnovo del consiglio comunale, il quale è rappresentato, attualmente, proprio dal centro-destra. Allora, perché dimettersi nello stesso momento in cui si è al Governo di un Paese? Forse perché si ha sentore che la suddetta esperienza non sarà bissata da un altro successo elettorale? Si stanno semplicemente intrecciando nuove alleanze di comodo? Troppe domande alle quali si darà risposta nel giro di qualche mese, magari alla presentazione delle liste comunali. Nel frattempo Camardo ha tentato di spiegare l?atto di dimissioni con il naufragio dell'ultima tornata elettorale ad opera del centro-destra. Allora, perché dimettersi ora e non il giorno dopo le elezioni?

"Questa decisone è maturata - spiega l'ex Coordinatore cittadino - dopo l'ennesima campagna elettorale andata male, dopo l?ennesima presa in giro dei vertici di Potenza che hanno pensato bene di far candidare ben tre esponenti dello stesso circondario per poi non farne eleggere nemmeno uno. Queste decisioni fatte a tavolino devono finire, e noi dobbiamo avere il coraggio di opporci. Non si può pensare di far impoverire la nostra area così ricca culturalmente di idee e volontà soltanto perché fa comodo a qualcuno. Per me la politica è sempre stata un impegno civile e non una professione a vita. Bisogna avere il coraggio di cambiare, la classe dirigente di questo Partito non è buona per tutte le stagioni. Il compito di chi fa politica non è di autoprodursi e di perpetuarsi, chi la fa deve fare cose utili per il proprio Partito. Non sono il solo - conclude Camardo - ad aver pensato di abbandonare Forza Italia. Prima di me sicuramente l'eccellente caso del Consigliere regionale dott. Antonio Sanza, che ha abbandonato il proprio Partito perché in disappunto con le direttive impostegli. Proprio su questo fatto dobbiamo interrogarci come il Partito abbia permesso di perdere oltre che un validissimo consigliere, l?unico rappresentante materano in seno al Consiglio regionale. Difficile dare delle risposte, ma noi siamo abituati a non averne".

Ma dalle parole ai fatti molte volte la distanza è incolmabile. L'incoerenza del centro-destra, così come quella del centro-sinistra, sono ben espresse, purtroppo, nella maggioranza (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udeur ed esponenti della Margherita) e nell'opposizione (UDC, DS e... esponenti della Margherita).
Un caos al quale gran parte della cittadinanza lagonegrese pare non gradire molto.

Pubblicato il 17/07/2005 su LUCANIANET

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